Capo Mannu / Is Arenas
Il promontorio di Capo Mannu è costituito da un blocco calcareo residuato della copertura miocenica, caratterizzato da alte falesie che superano anche i 25 metri d’altezza; queste sono soggette alla continua azione delle onde e dei venti e subiscono alla base frequenti crolli.
Nel Quaternario era un’antica isola che, in seguito alla deposizione di imponenti masse di sedimenti, si è collegata alla terraferma attraverso grandi cordoni di sabbia; questi processi hanno stabilito un avanzamento della costa che, ricongiungendo il litorale al promontorio di Capo Mannu, ha racchiuso gli specchi d’acqua di Sa sabbiosi vengono chiamati tomboli, nel caso di Capo Mannu si tratta di un tombolo doppio.
Il promontorio riveste notevole importanza per la presenza di un complesso di dune fossili stratificate potente circa 60 metri che, per spessore, è l’unico in Italia; queste dune si sono originate in seguito alla deposizione di imponenti quantità di sabbia dovuta all’imperversare di fortissimi venti in un periodo non del tutto preciso (fine del Pliocene o inizio del Quaternario). Il Capo, anticamente abitato, conserva molteplici testimonianze di insediamenti umani come la necropoli ipogeica di Putzu Idu, che rivestì una grande importanza come luogo di passaggio e sosta per traffici mercantili già da IV sec. a.C.
Durante il periodo romano le Lagune di Sa Salina Manna e di Sa’e Proccus vennero utilizzate per la raccolta del sale che veniva imbarcato ne centro portuale di Koracodes Portus, località presumibilmente situata in prossimità della tonnara.
La vegetazione è costituita da specie dall’aspetto prostrato e strisciante, naturale adattamento contro l’azione del vento, della salsedine e della sabbia. Si tratta di una vegetazione ricca e preziosa: studi recenti hanno censito più di 400 specie vegetali, molte delle quali endemiche o esclusive della zona. Tra la macchia, essenzialmente costituita da ginepro fenicio, è possibile scorgere la piccola viola del Sinis (Viola Arborescens) fiorita tra aprile e maggio, e la Poligala Sinisica, due rari endemismi del Sinis. Più all’interno la macchia si arricchisce di colori e di forme per la presenza del rosmarino, del lentisco, dell’erica, e della ginestra. Ancora tra le specie endemiche il giallo Helianthemum caput-felis, una cistacea che ha eletto come unico luogo di sviluppo la penisola di Capo Mannu.

Is Arenas
Una delle spiagge più grandi della Sardegna, esposta al predominante vento di maestrale, rappresenta il complesso dunale più grande d’Europa, all’interno del quale, proprio per fermare l’avanzamento delle sabbie a causa dei forti venti, è stata impiantata, con un grande progetto di rimboschimento, una grande pineta. La spiaggia si caratterizza per il suo colore giallastro, per la presenza di numerosi gusci di vari bivalvi e la palle marine generate dall’azione del moto ondoso sulle piante di posidonia staccatesi dal fondo marino. Interessante la recente scoperta, nel lato sud-ovest della spiaggia dei resti di un pozzo romano e cinte murarie che rappresenterebbero i resti di un antico porto.